giovedì 24 maggio 2012

Nostalgicamente a 8 e 16-bit

Alzi la mano chi non ha mai cercato di condurre quel celebre stereotipo di idraulico italo-americano, dalla sua amata principessa, cercando di sconfiggere fastidiosissimi mostriciattoli e letali tartarughe, con il solo aiuto di un fungo per la crescita e di una stella.
 
La nostalgia per quei personaggi in 2D, per le loro avventure strampalate, le loro storie semplici e la voglia di non prendersi mai sul serio, come del resto l'infanzia e l'adolescenza di chi ha vissuto di persona quel periodo, in cui una consolle riuniva tutti e i tentativi di Link di liberare Zelda, diventavano topic del giorno, anche tra chi, non era mai stato considerato geek.
Giochi semplici, come Frogger, in cui il giocatore doveva condurre lo spaesato ranocchio attraverso il traffico di un autostrada fino ai cespugli dall'altro lato, che rappresentavano la salvezza. Domandarsi il perchè quello sperduto ranocchio avesse il bisogno di attraversare un'autostrada era, ovviamente, superfluo e inutile.
Guardiamo nostalgicamente ai vari Asteroids e Qbert; odiavamo a morte quella scimmia lancia barili di Donkey Kong,passavamo ore a giocare a Mother ed Earthbound(forse i capostipite degli RPG moderni), ci perdevamo tra i livelli di Castlevania e sfidavamo gli amici a Track and Field.
Giochi, che ancora oggi, rimangono leggenda, come non dimenticare i primo Game Boy, che ho vissuto tramite giochi come Hudson Hawk, Doctor Mario,il Tetris(leggendarie le sue musiche) e i Gremlins.
gli spunti più interessanti le offrivano le sale giochi di una volta, semplici e funzionali, con giochi storici come
amb la saga di Metal Slug, Puzzle Bobble, i memorabili giochi di calcio molto poco reali e i mitici Street Fighters e King of Fighters.
Tutti ricordi che adesso vivono tramite emulatori per pc e consolle in vendita su ebay a prezzi esorbitanti.
Una generazione che ha vissuto tutto a 2D, dove tutto era più spensierato e le pretese erano poche o nulle.
Ci piace ricordarli così, agli albori, riprendere di tanto in tanto qualche livello rimasto in sospeso e rivedere vecchi personaggi, perchè in fondo tutti ci hanno insegnato qualcosa, persino Pac-Man.



"I video giochi non influenzano i bambini.
Voglio dire, se Pac-Man avesse influenzato la nostra generazione,
staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche
e ascoltando musica elettronica ripetitiva"

Kristian Wilson, Nintendo Inc, 1989

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