martedì 22 maggio 2012

Facebook trema: il boom tanto atteso,non arriva.

Non molti ci avrebbero scommesso e del resto,niente lasciava presagire un avvio così deludente, per il social network di Mark Zuckerberg.
L'aria che tirava, già alla fine del primo giorno, non era certo delle migliori. Il titolo al 18 Maggio, infatti, aveva chiuso in sostanziale pareggio con un prezzo di apertura,per azione, di circa 38 dollari.
Le avvisaglie della debacle si sono trasformate in realtà, quando il giorno dopo, il titolo ha perso l'11% chiudendo a circa 34 dollari per azione. Solo l'intervento di Morgan Stanley ha arginato un crollo, che, alla vigilia, sembrava pura fantascienza.
Al centro delle critiche proprio Morgan Stanley, colpevole, secondo i vertici di Facebook, di aver gestito male il collocoamento in borsa e, successivamente, del taglio sulle stime dei ricavi del social network.
a detta di molti, il malumore che serpeggiava tra gli addetti ai lavori, era quello di un eccessiva sopravvalutazione del valore reale della società stessa.
In pratica, il social network di Mark Zuckerberg ha registrato nel 2011 un utile inferiore al miliardo di dollari, mentre si è presentato in Borsa con una presunta capitalizzazione di oltre 100 miliardi di dollari.
Il boom iniziale, che ha contraddistinto la splendida cavalcata di Google e che gli investitori speravano, anzi presumevano, potesse realizzarsi anche per Facebook, si è dissolto con un evanescenza tale da rendere nebbioso il futuro del social network più usufruito al mondo.

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